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PA: Divulgazione per compensi a imprese

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L’articolo 18 del Decreto Legge 83 del 2012 (il cosiddetto “Decreto Sviluppo”, convertito con la Legge 7 agosto 2012, n. 134) stabilisce, tra l’altro, che: “La concessione delle sovvenzioni, contributi, sussidi ed ausili finanziari alle imprese e l’attribuzione dei corrispettivi e dei compensi a persone, professionisti, imprese ed enti privati e comunque di vantaggi economici di qualunque genere di cui all’articolo 12 della legge 7 agosto 1990, n. 241 ad enti pubblici e privati, sono soggetti alla pubblicità sulla rete internet.” Quattro righe per sancire in modo chiaro che la Pubblica Amministrazione non solo deve essere trasparente ma deve consentire a qualsiasi cittadino di consultare e utilizzare le informazioni di cui sopra nel modo più semplice possibile. In pratica, dal 1° gennaio 2013, nell’area Trasparenza del sito internet dell’ente obbligato devono essere indicati:

1. il nome dell’impresa o altro soggetto beneficiario ed i suoi dati fiscali;
2. l’importo;
3. la norma o il titolo a base dell’attribuzione;
4. l’ufficio e il funzionario o dirigente responsabile del relativo procedimento amministrativo;
5. la modalità seguita per l’individuazione del beneficiario;
6. il link al progetto selezionato, al curriculum del soggetto incaricato, nonché al contratto e capitolato della prestazione, fornitura o servizio.

Tali dati devono essere “di facile consultazione, accessibili ai motori di ricerca ed in formato tabellare aperto che ne consente l’esportazione, il trattamento e il riuso”. Quindi il decreto detta tempi e modi certi per l’adempimento senza lasciare “vie di fuga”.
Anche se è bene ricordare che noi siamo il Paese delle mille deroghe, questa volta il Governo ha voluto imporre un’accelerata al processo per rendere la Pubblica Amministrazione sempre più “trasparente”. Certo non mancano alcune perplessità, soprattutto per il palese contrasto che si avrebbe con la normativa sulla privacy (Decreto legislativo 30 giugno 2003, n. 196) per alcune tipologie di dati particolarmente sensibili, ma la svolta pare ormai irreversibile.

Le PA devono ottemperare a tale obbligo tenendo presente che “dall’attuazione del presente articolo non derivano nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica e alle attività previste si farà fronte con le risorse umane, finanziarie e strumentali disponibili a legislazione vigente”.

Le maggiori difficoltà, da un punto di vista operativo, potrebbero derivare dalla frammentarietà delle fonti dati. Infatti le informazioni da rendere disponibili sono (per la maggior parte) già raccolte e conservate dagli Enti ma spesso sono memorizzati su diversi sistemi informativi o su supporti cartacei conservati nei vari uffici coinvolti nei processi amministrativi. Occorre quindi uno sforzo di riorganizzazione dei processi interni che consenta la raccolta e la successiva esposizione dei dati da pubblicizzare nelle forme più efficienti ed efficaci possibili sfruttando a pieno l’ausilio dei sistemi informativi. Nel nostro comune qual è la situazione “trasparenza”? Analizzando il sito istituzionale con lo strumento on line messo a disposizione dal Ministero per la pubblica amministrazione e la semplificazione (http://www.magellanopa.it/bussola/) si può notare che c’è ancora molto da fare per ottemperare agli obblighi previsti dal Decreto legislativo n. 150/2009 (il cosiddetto Decreto Brunetta). Quale occasione migliore, visti i nuovi obblighi, per fare un salto di qualità deciso verso la tanto agognata trasparenza? Insomma è tempo che Palazzo San Domenico diventi la nostra “casa di vetro”!

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