Dopo l’analisi del Piano Industriale della SPES pubblicata il mese scorso, vogliamo provare a “dare i numeri”, per valutare se le criticità riscontrate nell’articolo trovino effettivo riscontro anche in realtà a noi vicine. Abbiamo preso in esame il programma di raccolta differenziata di due comuni della provincia di Bari che si sono distinti negli ultimi tempi per i risultati raggiunti: Mola di Bari e Rutigliano, fornendo ai lettori, attraverso alcuni link, spunti di verifica e approfondimento. In entrambi i comuni la gestione del servizio di raccolta e trasporto rifiuti solidi urbani è affidata a ditta privata, unitamente a i servizi accessori (spazzamento, lavaggio e sanificazione contenitori, gestione centro comunale di raccolta). L’obiettivo dell’articolo è confrontare i costi totali di gestione del servizio, con esclusione dei costi di conferimento dei rifiuti (indifferenziati, organico, ingombranti, ecc.) e degli introiti dalla vendita dei rifiuti recuperati (ai consorzi obbligatori o ad altri soggetti). Tale costo grava sempre a carico dei comuni (e quindi dei cittadini) ma è confrontabile a parità di risultati raggiunti, e pertanto non incide sostanzialmente sulle comparazioni di nostro interesse.
MOLA DI BARI
L’Amministrazione comunale decide, un anno fa, di varare, di concerto con il gestore, un programma di deciso potenziamento della raccolta differenziata. Il 23 febbraio 2012 la conferenza stampa di presentazione del Piano di comunicazione che accompagna l’avvio del servizio “porta a porta”.
Il servizio è articolato su tre zone, differenziando la raccolta, come di prassi, per utenze domestiche ed utenze commerciali.
I risultati sono molto positivi: si passa in un solo mese dal 24.8% (febbraio) al 34.38% di R.D. (marzo). Il trend di crescita è costante, ed arriva a dicembre 2012 al 62.24%, stabilizzandosi già a novembre oltre il 60% . Qui I dati sulla produzione totale di rifiuti e sulla raccolta differenziata dell’anno 2012. Le ultime notizie ci dicono che nel mese di febbraio 2013 la R.D. è arrivata al 69%! L’analisi economica dei dati a disposizione, prelevati direttamente da un articolo di Legambiente Mola pubblicato sulla rete, evidenzia come il canone mensile del servizio sia passato da € 228.386 ad € 262.190, in ragione del maggiore impegno necessario da parte dell’Appaltatore per effettuare il servizio di raccolta porta a porta, per la fornitura dei contenitori domiciliari, per le campagne di informazione.
La popolazione interessata, estrapolata dai dati di produzione 2012 sopra riportati, è pari a 26.388 abitanti. Il costo di gestione (esclusi costi di conferimento e ricavi, come sopra detto) si ricava moltiplicando il canone mensile aggiornato per 12 e dividendolo per il numero di abitanti: €/mese 262.190 * 12mesi / 26.388ab. = 119,23 €/ab. anno
RUTIGLIANO
A Rutigliano la raccolta differenziata parte a fine 2011, ed è svolta dalla ditta che serve la comunità da molti anni.
Il servizio è articolato sostanzialmente come a Mola, e come lo stesso P.I. SPES propone: raccolta domiciliare, a mezzo di 4 pattumelle per famiglia, per le frazioni di umido, plastica/alluminio, carta, indifferenziata, e raccolta di prossimità (contenitori di dimensioni maggiori) per il vetro, gestione del centro di raccolta (con lavorazioni secondarie), raccolta a domicilio elettrodomestici ed ingombranti, spazzamento.
Il calendario di raccolta è visualizzabile qui.
Il Piano di comunicazione, realizzato dalla ditta a domicilio degli utenti (domestici e non domestici) e nelle scuole, è particolarmente efficace, tanto da conseguire risultati strabilianti: si passa dal 15.52% di ottobre al 74.22% di dicembre 2011, per stabilizzarsi su una media del 79.07% sull’intero 2012 (vedi qui tutti i dati del comune di Rutigliano).
Il costo del servizio, nel 2012, dalle notizie assunte presso gli uffici comunali, ammonta complessivamente a circa € 2.046.000 dei quali circa € 1.646.000 per il canone, e circa € 400.000 per premialità sul risparmio del costo di discarica.
Suddividendo il costo totale per la popolazione servita (17.888 abitanti) si ricava il costo annuo di gestione pro-capite: €/anno 2.046.000 / 17.888 ab. = 114,38 €/ab. anno
Un’ulteriore considerazione: a Rutigliano la raccolta avviene nelle ore notturne, dalle 24.00 alle 4.00. Oltre al beneficio dell’eliminazione dei cassonetti stradali, si aggiunge la scomparsa anche dei mezzi dalla vista dei cittadini ed un beneficio in termini di traffico, con l’eliminazione di code ed ingorghi spesso generati dai compattatori.
GIOIA DEL COLLE (analisi di scenario)
Passiamo ora al raffronto fra i costi di gestione del servizio sopra calcolati con i costi previsti dal Piano Industriale SPES, desumibili dalla tabella che segue.
Negli scenari 1 e 2 del P.I. SPES (rispettivamente con percentuali previste di R.D. del 53.5 e del 65.7) il costo annuo per abitante è rispettivamente di € 174.1 e di € 210.4
Se al costo complessivo del servizio sottraiamo il costo di smaltimento al netto del contributo CONAI, il costo di gestione annuo per abitante è pari a € 145.3 ab/anno ed € 187.7 ab/anno rispettivamente (la popolazione gioiese servita, secondo il Piano, è di 28.100 abitanti). Tale costo coprirebbe i servizi di raccolta e trasporto rifiuti, spazzamento stradale, gestione del centro comunale di raccolta, la campagna informativa, esattamente come a Mola e Rutigliano.
Come si vede, l’aggravio di spesa, per i cittadini di Gioia, sarebbe, nello scenario 2, di circa 70 €/anno per ogni cittadino, ovvero circa il 57-64% in più per un risultato complessivo inferiore.
Numeri che devono far riflettere il Comune, azionista di maggioranza, prima di dare indirizzo all’eventuale attuazione del Piano da parte della SPES.
Né può valere la consueta giustificazione dell’occupazione di personale aggiuntivo, dovendo l’attività della P.A. necessariamente (e particolarmente in questa fase di profonda crisi economica) informarsi ai principi di efficienza, efficacia ed economicità dell’azione amministrativa, nel rispetto e nell’interesse, innanzitutto, dei cittadini.
Un cenno infine all’evoluzione normativa.
La legge 135/2012 di conversione del Decreto Legge 95/2012 (cd. Spending Rewiew per gli Enti locali) ha introdotto all’art. 4 comma 1 per le società controllate direttamente o indirettamente dalle Pubbliche Amministrazioni, che nel 2011 abbiano prestato a favore delle stesse servizi in misura superiore al 90% del fatturato, l’obbligo, alternativamente:
– dello scioglimento della società entro il 31/12/2013;
– dell’alienazione delle quote di proprietà entro il 30/06/2013, con possibilità di affidamento contestuale del servizio per 5 anni a decorrere dal 01/01/2014 (il bando di gara dovrà valutare adeguatamente l’adozione di strumenti di tutela dell’occupazione).
E’ evidente che, se la strada scelta sarà la seconda, si porrà la necessità di valutare le condizioni di affidamento del servizio. In questo caso, le considerazioni sopra svolte non potranno non essere prese in considerazione, se si vorrà adeguatamente tutelare la collettività.
Ma su questo tema potremo ritornare con un’analisi più dettagliata degli scenari, anche in relazione alla recente costituzione dell’Ambito di Raccolta Ottimale.
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